La struttura dei Complessi Archivistici nell’Archivio storico multimediale Istat

Per Complesso Archivistico si intende l’insieme della documentazione in cui si articola la struttura dei fondi archivistici. La descrizione archivistica è la descrizione dei documenti e delle relazioni logiche che consentono di leggere un fondo come un insieme strutturato.

Nell’Archivio storico multimediale Istat la descrizione dei complessi archivistici è conforme agli standard ISAD(R) e ISAAR delineati dal Consiglio Internazionale per gli Archivi. Le informazioni sono raccolte mediante un sistema articolato e navigabile di schede poste in relazione tra loro, che seguono il modello gerarchico dei livelli di ordinamento di un fondo e delle parti che lo compongono:

  • Scheda CA – Complessi Archivistici
  • Scheda U – Unità Archivistica
  • Scheda SC – Soggetto Conservatore
  • Scheda SP – Soggetti Produttori

La scheda SC – Soggetto Conservatore descrive l’Archivio storico Istat ossia, per definizione, il soggetto che conserva i fondi archivistici e li rende disponibili per la consultazione.

Le Schede CA – Complessi Archivistici descrivono quelli che, nel modello gerarchico dei livelli di ordinamento di un fondo, vengono generalmente definiti come i livelli “alti” e cioè, oltre ai fondi, i sub-fondi, le serie, le sottoserie. Le schede CA sono in relazione con la scheda del soggetto conservatore, con la scheda del livello superiore, con la scheda del soggetto produttore.

Esempi:

Soggetto conservatore: Archivio storico Istat
Fondo
1 Archivio Centrale Serie
1.1 Rilevazioni statistiche correnti Sottoserie
1.1.1 Popolazione
1.1.2. Igiene e sanità
1.1.3. Giustizia
1.1.4. Istruzione
1.1.5. Agricoltura, foreste, caccia e pesca
1.1.6. Industria
1.1.7. Commercio, trasporti e comunicazioni
1.1.8. Conti economici aziendali e delle pubbliche amministrazioni
1.1.9. Prezzi, bilanci di famiglia e salari
1.1.0. Varie
Soggetto conservatore: Archivio storico Istat
 Fondo
2  Presidenza Subfondo
2.3  Presidenza De Meo Serie  
2.3.1  Atti e corrispondenza
2.3.2  Deliberazioni
2.3.3  Consiglio superiore di statistica  
2.3.4  Comitato tecnico
2.3.5  Commissioni e gruppi di lavoro Sottoserie
2.3.5.1 Commissione studi statistici ed econometrici interessanti la programmazione economica
2.3.6  Personale Istat
2.3.7  Relazioni con organi e amministrazioni dello Stato Sottoserie
2.3.7.1  Corrispondenza
2.3.7.2  Partecipazione del presidente a consigli, comitati e commissioni interministeriali
2.3.8  Relazioni con altri enti ed organi
2.3.9  Rapporti con enti ed organi statistici nazionali ed internazionali
2.3.10  Convegni e conferenze
2.3.11  Studi e pubblicazioni Sottoserie
2.3.11.1  Corrispondenza
2.3.12  Varie

Le schede U – Unità Archivistica descrivono l’unità minima indivisibile di un fondo, che può essere un singolo documento o un insieme di documenti rilegati o raggruppati, come un fascicolo, busta, registro.
Ogni scheda U è in relazione con la scheda del complesso archivistico superiore e con la scheda del soggetto produttore.

Esempio:

Sottoserie Soggetto Produttore: Ente Istruzione
1.1.4. Istruzione Unità archivistica
Fascicolo: Indagine sulla evoluzione culturale dei lavoratori: appunti
Fascicolo: Statistiche della stampa periodica e produzione libraria: modelli
Fascicolo: Statistiche dell’istruzione: modelli
Fascicolo: Statistiche sportive: diversi – Interrogazione parlamentare sul censimento nazionale degli impianti e delle attrezzature sportive
Fascicolo: Statistica dei concorsi espletati dalle Pubbliche amministrazioni: circolari
Fascicolo: Statistiche delle biblioteche, archivi e istituti di cultura: circolari
Fascicolo: Statistiche dell’istruzione: modelli
Fascicolo: Statistiche della stampa periodica e produzione libraria: circolari
Fascicolo: Statistiche dell’istruzione: circolari
Fascicolo: Statistica dei brevetti
Fascicolo: Statistiche delle biblioteche, archivi, istituti di cultura: modelli di rilevazione e interrogazioni parlamentari
Fascicolo: Statistiche delle biblioteche, archivi e istituti di cultura: commissioni di studio
Fascicolo: Statistiche dell’istruzione: diversi
Fascicolo: Statistiche della stampa periodica e produzione libraria: commissioni di studio
Fascicolo: Statistiche dell’istruzione: commissioni di studio – Commissione sulle disponibilità di personale tecnico e scientifico; commissione per le statistiche dell’istruzione
Fascicolo: Statistiche dell’istruzione: legislazione – Trasferimento all’Istituto centrale di statistica dei servizi della statistica dell’educazione nazionale

Le schede SC – Soggetto Produttore descrivono gli organi e uffici Istat che, per definizione, hanno posto in essere, accumulato e/o conservato, nello svolgimento della propria attività, la documentazione, come per esempio la Segreteria del Presidente, l’Ufficio del personale, la Direzione generale dei servizi tecnici ecc.
Queste schede sono in relazione con le schede U e CA.

Effettua una ricerca nell’Archivio storico Istat

Gli elenchi completi delle schede pubblicate nell’Archivio storico Multimediale Istat di Fondi, Presidenti e Fotografie sono ricercabili selezionando la tipologia dal menu a tendina presente sulla destra e cliccando sull’icona a lente.

Dalla lista così ottenuta, che riporta le principali informazioni identificative, si può proseguire la ricerca cliccando su ogni occorrenza per aprire e consultare le schede complete di approfondimento.

Per esempio dalla lista dei Fondi, cliccando sulla prima riga, apriamo e consultiamo la scheda completa del Fondo Quirino Volpe

La ricerca libera su tutta la documentazione schedata e pubblicata nell’Archivio storico Multimediale Istat richiede i seguenti passaggi:

  • selezionare il tipo di documentazione sul quale si vuole effettuare la ricerca, scegliendo tra le voci del menu a tendina Fondi, Fotografie, Presidenti
  • digitare nella barra di ricerca una o più parole chiave, come per esempio il codice anagrafe o la denominazione di un Fondo, il soggetto di una fotografia, il nome di un Presidente.

Per esempio, ricerchiamo le fotografie che abbiano come soggetto i ritratti:

Avviata la ricerca si ottiene l’elenco completo delle schede trovate.
Il risultato della ricerca ci indica anche quante schede sono state trovate, nel nostro caso 28 schede di fotografie che contengono il termine “ritratti”.

Approfondiamo la nostra ricerca cliccando sulla prima occorrenza per aprire e consultare la scheda completa.

Clicchiamo sull’anteprima dell’immagine per ingrandirla.

Effettua una ricerca nel Catalogo della Biblioteca Istat

La ricerca libera nel catalogo online della Biblioteca Istat prevede pochi e veloci passaggi:

  • Digitare nella barra di ricerca (posizionata in alto nella homepage) una parte del titolo del documento, le parole chiave o il nome dell’autore.
  • Avviata la ricerca appare l’elenco con i risultati corrispondenti. È possibile condividere l’elenco sui propri profili social selezionando le specifiche icone.
    La ricerca può essere raffinata, tramite le faccette laterali, in base alla tipologia del documento (testo a stampa, titolo analitico, periodico, collana), alla biblioteca, all’autore principale, all’anno di pubblicazione o alla lingua, oppure ricorrendo ai TAG suggeriti.
  • Una volta selezionato il risultato, compare la scheda con le informazioni principali. Come per l’elenco di ricerca, anche il singolo documento può essere condiviso sui profili social, cliccando sulle apposite icone.
  • Sotto la voce “Dove lo trovo” sono indicate le biblioteche che conservano la risorsa selezionata, con relativa collocazione. È possibile verificare se il documento è disponibile al prestito o per consultazione interna. L’utente registrato, cliccando su “Richiesta di prestito”, può direttamente richiedere la risorsa o prenotarla se momentaneamente non disponibile.
  • Cliccando su “Scaffale” si esplora virtualmente lo scaffale della biblioteca su cui è posto il documento cercato.

  • Un’ulteriore possibilità di approfondimento è offerta dalla voce “Ricerche correlate”, a lato della scheda della risorsa, con la lista di documenti associati alla ricerca effettuata.

Approfondisci la storia dei Presidenti Istat

Nell’Archivio storico Multimediale Istat è possibile consultare le schede dei Presidenti dell’Istituto che si sono succeduti dal 1926 ad oggi, leggendone le biografie, le attività, le pubblicazioni.

L’elenco di tutte le schede è ricercabile selezionando la tipologia Presidenti dal menu a tendina presente sulla destra e cliccando sull’icona a lente.

Dalla lista così ottenuta, che riporta le principali informazioni, si può proseguire la ricerca cliccando su ogni occorrenza per aprire e consultare le schede complete di approfondimento.

Ulteriori approfondimenti possono essere fatti consultando la documentazione allegata disponibile in formato pdf

e i link alla Biblioteca Digitale Istat.

La funzionalità di Ricerca Avanzata: esempi d’uso

La ricerca avanzata è una ricerca puntuale effettuata nel Catalogo della Biblioteca Istat attraverso i valori contenuti in una selezione di campi.
La ricerca richiede i seguenti passaggi:

  • Attivare la funzione cliccando il tasto in alto a destra nella home page (icona evidenziata  nella successiva immagine).

    Ricerca avanzata catalogo Istat

    La selezione dell’icona determinerà l’apertura automatica dei filtri per la “Ricerca avanzata” sul Catalogo della Biblioteca Istat.

    Ricerca avanzata Istat Filtri

  • Tramite il menù a tendina presente nel primo campo “Contesto di ricerca”, scegliere la voce Catalogo se si vuole effettuare la ricerca tra tutti i documenti disponibili, oppure scegliere la voce Biblioteca digitale se si vuole effettuare la ricerca tra i soli documenti digitali.
  • Tramite il menù a tendina presente nel campo “Biblioteca/Sistema”, scegliere se effettuare la ricerca delle pubblicazioni disponibili in tutte le biblioteche Istat, o restringere la ricerca ad una o più biblioteche selezionate.
  • Segue una selezione di possibili filtri da attivare nella ricerca, tramite appositi campi:
    Indice e sommario
    Autore
    Titolo
    Soggetto
    Editore
    Anno pubblicazione
    Lingua

    In corrispondenza di questi campi immettere i valori che costituiranno il criterio di ricerca.
    I valori da ricercare possono essere digitati o attinti dalla lista dei termini che si attiva cliccando la freccia presente sulla destra.
    Ricerca Avanzata Istat 3
    Ricerca Avanzata Istat 4
    Ad esempio cerchiamo, in tutto il catalogo, in tutte le biblioteche, le pubblicazioni dell’autore Giovannini Enrico (con termine estratto dalla lista) degli anni 2018 e 2019.

    Ricerca avanzata Istat 5

    Clicchiamo il tasto “Cerca” ed otteniamo la lista dei risultati.

    Ricerca avanzata Lista 6

  • Inoltre, per ogni campo, sono disponibili le opzioni di ricerca:
    • Esatta: se si attinge il termine dalla lista, automaticamente si attiva l’opzione Esatta.
    • Contiene: per esempio digitando, in corrispondenza del campo “Titolo”, il termine “abbigliamento” con opzione “contiene”, otteniamo la lista delle pubblicazioni i cui titoli contengono il termine abbigliamento.
    • Inizia con: ad esempio digitando, in corrispondenza del campo “Titolo”, il termine “annali” con opzione “inizia con”, otteniamo la lista delle pubblicazioni il cui titolo inizia per annali: Annali dell’istruzione, Annali del Dipartimento di scienze statistiche, Annali di etica pubblica, Annali di statistica ecc…
    • Non contiene: ad esempio, aggiungendo alla ricerca precedente delle pubblicazioni il cui titolo inizia per “annali” la ricerca del Titolo che non contiene il termine “statistica”, escludiamo dal risultato le pubblicazioni il cui titolo inizia con Annali e contiene il termine “statistica”.
    • Ricerca avanzata Istat 7

  • Quando si effettua la ricerca di valori in più campi, si possono attivare le opzioni AND, OR, NOT. Operando in AND, ogni record bibliografico trovato dovrà contenere tutti i valori impostati nella ricerca. Operando in OR ogni record trovato dovrà contenere anche uno solo dei valori ricercati in uno dei campi. Per attivare l’opzione cliccare l’icona che si trova sulla destra del campo “Trasforma in un gruppo“.

    Ricerca avanzata Istat 8

  • Cerchiamo ad esempio le pubblicazioni degli autori Rey Guido Maria e Becchi Ada, impostando l’opzione AND.
    Ricerca avanzata Istat 9

    Troviamo così la pubblicazione in cui Becchi e Rey sono entrambi autori (Becchi Ada primo autore e Rey Guido Maria coautore).

    Ricerca avanzata Istat dettaglio

    Cerchiamo ora le pubblicazioni degli autori Rey Guido Maria e Becchi Ada, impostando l’opzione OR.

    Ricerca avanzata Istat 11

    Troviamo così tutte le pubblicazioni di Rey o di Becchi, non necessariamente coautori.  in Lista risultati sono quindi presenti un numero maggiore di occorrenze.

    Ricerca avanzata Istat 12

    Tornando alla lista risultati sono visualizzati sempre i filtri utilizzati nell’ultima ricerca, in modo da permettere all’utente di aggiungere eventuali filtri o modificare le condizioni che riguardano la ricerca appena realizzata. Il pulsante “Pulisci” posizionato dopo i campi di ricerca permette di azzerare tutte le condizioni di ricerca precedenti.

Ricerca full text nella Biblioteca Digitale Istat: la ricerca nei contenuti digitali

La Biblioteca Istat ha uno straordinario patrimonio di documenti digitalizzati.
La digitalizzazione in formato PDF/A permette la ricerca full text direttamente nei documenti.

  • Attivare la funzione Biblioteca digitale per effettuare le ricerche di questi documenti.
    Oltre alla ricerca libera basata sui metadati, che opera sui contenuti dei campi descrittivi come per esempio titolo, autore, anno di pubblicazione, editore, codice SBN, spuntando l’opzione Ricerca full text negli oggetti digitali la ricerca opera su tutti i termini contenuti nei documenti PDF/A.Ricerca Full Text Biblioteca Istat PDF
  • La ricerca può essere effettuata su una frase esatta, inserendo i doppi apici all’inizio ed alla fine della stringa di testo.
    Ad esempio cerchiamo un documento che contenga nel testo la frase: “salute della popolazione nelle regioni italiane”Otteniamo come risultato una monografia.Per aprire il documento, cliccare sulla voce Oggetto digitale, quindi sull’URL

    Proviamo ora a cercare nel testo, tramite la funzione “trova” del browser, la frase: salute della popolazione nelle regioni italiane. La troviamo a pagina 5 del documento (che complessivamente ha 84 pagine).

  • La ricerca può essere effettuata su singole parole contenute nel testo, non necessariamente contigue, omettendo di inserire nella stringa di ricerca i doppi apici. Ad esempio cerchiamo i documenti che contengono nel testo le seguenti quattro parole: stranieri residenti emilia romagnaOtteniamo come risultato 181 documenti, ognuno dei quali contiene nel testo tutte le parole che abbiamo cercato, non necessariamente scritte di seguito.

    Possiamo scorrere la lista, selezionare i documenti di nostro interesse e raggiungere l’oggetto digitale in formato PDF.

  • La ricerca può essere effettuata sia su frasi esatte che su parole contenute nel testo.Ad esempio cerchiamo i documenti che contengono nel testo le frasi esatte “famiglie straniere” e “cittadinanza italiana” e le parole emilia romagna e lavoro

    Otteniamo come risultato 8 documenti, ognuno dei quali contiene nel testo le frasi e le parole che abbiamo cercato.

I censimenti dell’Istat

Il primo censimento della popolazione italiana è datato 1861, dove non si trovano dati su Roma e Venezia, presenti in quello del 1871.

Le tornate censuarie si susseguono ogni dieci anni con le eccezioni del 1891, per difficoltà finanziarie, e del 1941, a causa della guerra. Un’altra eccezione è il censimento del 1936, svolto a soli cinque anni dal precedente a seguito di una riforma legislativa del 1930 che ne aveva modificato la periodicità, subito dopo riportata a cadenza decennale e rimasta invariata fino a oggi.

Il primo censimento degli esercizi industriali e commerciali (15 ottobre 1927) costituisce la prima grande rilevazione delle caratteristiche strutturali del sistema produttivo e distributivo dell’Italia, pur essendo limitata ad alcune caratteristiche essenziali della struttura industriale e commerciale.

Nei primi anni Trenta l’Istat prevede la realizzazione di altri due censimenti, quello agricolo e quello della popolazione.

La data per il censimento agricolo è fissata per il 19 marzo 1930, ma il completamento della sua elaborazione e la conseguente pubblicazione vanno incontro a difficoltà e rallentamenti. A tal proposito il caporeparto dei censimenti agricoli e del catasto forestale osserva che “erano ben noti, e quindi previsti, difficoltà e inconvenienti di varia natura, connessi a un censimento quale quello delle aziende agricole, tanto che esso non sarebbe stato compiuto nel 1930 e secondo il questionario adottato se non si fosse trattato, come è noto di una serie di rilevazioni promosse, per il censimento agricolo mondiale del 1930 dall’Istituto internazionale di agricoltura ”.

Diversamente vanno le cose per il censimento demografico. Il settimo censimento della popolazione si esegue il 21 aprile 1931 in occasione del Natale di Roma.

“Noi vogliamo che attraverso la fredda cornice delle cifre e le linee sintetiche dei diagrammi si senta ovunque il palpito possente di questa Italia Nuova”. Queste parole di Mussolini fanno da viatico all’ottavo censimento della popolazione, esteso anche alle colonie e agli altri possedimenti italiani. Il nuovo censimento, previsto per il 1936, è imposto dalla riforma legislativa del 1930 che modifica la cadenza dei censimenti da decennale in quinquennale.

Come di consueto, al censimento è dato grande risalto attraverso la stampa, il cinema e la radio. Come nel 1931, il censimento del 1936 è accompagnato da una vasta campagna pubblicitaria, tra cui due cortometraggi dell’Istituto Luce. Per facilitare le operazioni del censimento sono rilasciati alcuni lasciapassare di libera circolazione sulle Ferrovie dello Stato.

Cinegiornale Luce B del 18 marzo 1936: I preparativi dell’Ottavo censimento generale della popolazione italiana

Documentario dell’Istituto Luce del 21 aprile 1936: Censimento 21 aprile 1936

Tra il 1937 e il 1939 l’Istituto esegue il secondo censimento generale dell’industria e dei servizi.
Tra le novità di questo rilevamento vi è la raccolta di dati sull’attrezzatura tecnologica, sulla fluttuazione della manodopera e sui salari. I lavori di spoglio sono tuttavia rallentati per l’esecuzione del censimento degli ebrei, disposto dalla Direzione generale demografia e razza (Demorazza) ed eseguito dai prefetti e dai podestà il 22 agosto 1938. L’Istat è tenuto a collaborare con la Demorazza per l’elaborazione del modello di rilevazione e le operazioni di spoglio e classificazione dei dati. I lavori dell’Istat si concludono nel novembre dello stesso anno.

La legge 120 del 18 gennaio 1934 programma l’esecuzione, nel periodo dal 1936 al 1948, di diversi censimenti. Si tratta del nono (1941) e del decimo (1946) censimento generale della popolazione; del censimento industriale e commerciale nei quinquenni tra il 1936 e il 1941 e tra il 1946 e il 1951; di un censimento dell’agricoltura fra il 1941 e il 1946. La guerra non permette di rispettare il calendario fissato, nonostante l’avvenuta predisposizione delle operazioni preliminari.

A guerra conclusa il governo provvisorio, in accordo con il comando alleato, si attiva per una prima rilevazione censuaria della popolazione. L’operazione viene effettuata su tutto il territorio nazionale ormai liberato dal governo fascista e dall’occupazione nazista. Si tratta non proprio di un censimento ma di una rilevazione per comprendere lo stato di una parte del Paese; sono coinvolte solamente le 38 province liberate.

Censimenti e indagini per la ricostruzione nazionale, 1944

Nel dopoguerra

Nel dopoguerra, per ovviare alla mancata esecuzione dei suddetti censimenti e per la necessità di provvedere a compiere un primo inventario delle condizioni del paese, l’Istituto, insieme al Ministero della ricostruzione, predispone un piano per effettuare alcuni censimenti straordinari entro il 1946. La richiesta di fondi al Ministero del tesoro, tuttavia, è respinta a causa del ricordo dei pessimi risultati conseguiti dai precedenti censimenti straordinari, effettuati dalla Commissione alleata di controllo per le province centro-meridionali nell’ottobre del 1944. Di fatto, per esigenze di bilancio, l’Istituto non riesce a eseguire i censimenti nel periodo tra il 1945 e il 1951, pur avendo lavorato incessantemente per predisporli.

Per il censimento della popolazione del 1951 si realizza una vera e propria campagna pubblicitaria e si istituisce per l’occasione una Commissione per la propaganda dei censimenti, di cui fanno parte alcuni rappresentanti dei ministeri interessati, delle organizzazioni sindacali, della Rai, dell’Istituto nazionale Luce e anche “un rappresentante dell’Autorità ecclesiastica, per la grande importanza e valore dell’appoggio che può essere dato dai parroci e dagli ordini religiosi”.

Nel 1951, unitamente al censimento demografico, si effettua il primo censimento delle abitazioni e il terzo censimento dell’industria e del commercio, con vantaggi economici e di tempo conseguenza della possibilità di avvalersi, per le tre indagini, della medesima organizzazione nella fase preparatoria, di raccolta, di spoglio e di analisi dei dati.

Va ricordata, infine, l’emissione di due francobolli commemorativi, uno per il censimento della popolazione e l’altro per il censimento industriale e commerciale.

Il 1961 si può definire l’anno della conta dell’Italia. Si eseguono infatti tre censimenti: quello della popolazione e delle abitazioni, quello dell’industria e dei servizi, quello dell’agricoltura. In occasione delle rilevazioni l’Istituto Luce realizza due cinegiornali: uno in bianco e nero per il censimento della popolazione (La grande conta degli italiani) e un altro a colori (Il censimento del centenario). A causa del limitato utilizzo dei dati del precedente censimento dell’agricoltura, quello del 1961 è di fatto il primo censimento generale del settore primario.

Nel 1970 si esegue anche un secondo censimento dell’agricoltura e, in concomitanza, ma con un questionario distinto, il primo censimento dei vigneti.

Per pubblicizzare i censimenti del 1971 è dato spazio alla televisione ai fini di una migliore conoscenza della realtà socioeconomica del Paese e per illustrare le modalità di compilazione dei fogli di rilevamento11.

Nel 1981 si realizzano il censimento generale della popolazione, il censimento generale delle abitazioni e il censimento generale dell’industria, del commercio, dei servizi e dell’artigianato, mentre è del 1982 il censimento dell’agricoltura. In occasione di queste rilevazioni l’Istat presta una particolare attenzione agli aspetti comunicativi centrati su due grandi campagne, quella pubblicitaria e quella d’opinione, avvalendosi anche di un’agenzia pubblicitaria.

Il censimento della popolazione del 1981 segna una svolta sul piano della qualità dei dati, introducendo innovazioni rilevanti consolidatesi nel tempo. Per la prima volta si effettua un’indagine campionaria per la stima del grado di copertura della rilevazione censuaria mentre, per favorire la più ampia utilizzazione delle risultanze censuarie, si consente agli enti locali (Regioni, Province e Comuni) di acquisire i dati individuali. Fra le numerose utilizzazioni dei dati censuari vi è un’analisi sugli spostamenti giornalieri dei rispondenti e particolarmente interessante è la ricerca che porta all’individuazione dei sistemi locali del lavoro, un sistema informativo che continua a essere aggiornato.

Numerose le novità introdotte con i censimenti del 1990 e del 1991: per la prima volta si ricorre al telerilevamento che consente di ottenere una cartografia e documenta con precisione gli insediamenti residenziali inclusi quelli abusivi. Le principali linee strategiche al fine di prevenire gli errori di copertura sono: a) un approccio comunicativo più confidenziale per indurre il coinvolgimento dei rispondenti (pubblicità televisiva, campagna di sensibilizzazione, numero verde, eccetera); b) il rafforzamento dell’attività ispettiva; c) l’utilizzo di un sistema telematico per il monitoraggio delle operazioni censuarie; d) la revisione dei questionari a livello locale per accorciare i tempi di diffusione dei dati rilevati con i censimenti.

Gli anni 2000

Gli anni 2000 segnano una svolta nel percorso evolutivo dei censimenti economici italiani, al termine di un ciclo di innovazione aperto nel 1994 con l’avvio della realizzazione dell’Archivio statistico delle imprese attive (Asia), degli archivi delle istituzioni pubbliche (Asip) e delle istituzioni no-profit (Asimp).

Viene introdotta una nuova tecnica di rilevazione che implica un avanzamento rispetto alla tradizionale tecnica “porta a porta”. Ciascun rilevatore è dotato dell’elenco di tutte le unità locali attive presenti. Per ciascuna di queste unità è prodotto un questionario personalizzato, parzialmente precompilato con le informazioni presenti in archivio. I rispondenti sono chiamati semplicemente ad aggiornare il questionario di rilevazione aggiungendovi le notizie mancanti e correggendo o confermando quelle prestampate.

Anche per il Censimento della popolazione vengono introdotte alcune innovazioni a garanzia della qualità dei dati raccolti. Grazie al coinvolgimento delle organizzazioni di solidarietà e volontariato l’Istituto riesce a raggiungere anche target di popolazione “difficili”, tra cui gli immigrati. Per superare la diffidenza dei cittadini e invogliare a una maggiore partecipazione si avvia una campagna di comunicazione integrata declinata su diversi livelli di promozione del censimento. Vengono usati così sia media tradizionali, sia i nuovi media (internet), sia gli strumenti di informazione capillare (dagli opuscoli ai manifesti).

Anche il logo del censimento (riprodotto a fianco) è pensato nell’ottica di promuovere una maggiore partecipazione là dove la parola censimento e la “X” che lo caratterizzano hanno lo specifico scopo di suscitare l’idea del coinvolgimento personale enfatizzato dallo slogan “L’Italia che sei, l’Italia che sarai”.

Tutti i nuovi censimenti sono consultabili su internet attraverso un data warehouse. La statistica, inoltre, arriva anche sui banchi di scuola con l’intenzione di avvicinare i giovanissimi, cogliendo l’occasione dei censimenti generali del 2001.

Quelli del 2010-2011 sono i primi censimenti che prevedono la possibilità della compilazione online.

Nel censimento della popolazione si raggiunge quasi il 40 per cento di rispondenti via Internet, il che consente uno straordinario guadagno di tempestività nella pubblicazione dei dati. L’integrazione di nuovo e antico è sottolineata dalla campagna pubblicitaria:

“L’agricoltura è cambiata, raccontaci come”, “Raccogliamo risposte, seminiamo futuro”, “L’Italia che verrà parte da qui”, “Censimento 2011: dai risposte al tuo futuro”. Nuovo è anche lo stile della campagna pubblicitaria, con un convoglio di ventuno furgoni “vestiti” con il marchio e i colori del censimento percorre il Paese per fornire chiarimenti sulle molte novità (il Census tour) e i Census point, dedicati alla diffusione di informazioni sul Censimento presso luoghi di alta frequentazione come stazioni, centri commerciali, cinema. Per promuovere il censimento ci si rivolge ai ragazzi con l’iniziativa “Ciak si conta”, che prevede la realizzazione di spot poi pubblicati su YouTube e premiati.

Molte le novità presenti sul questionario del censimento della popolazione: ci sono quesiti sull’efficienza energetica delle abitazioni, sull’uso di telefoni cellulari e sulla connessione a internet.

Censimenti permanenti

L’Istat si avvia su una nuova strada: parte la stagione dei censimenti permanenti che vede la realizzazione di rilevazioni campionarie e continue, a cadenza annuale e triennale.

La strategia dei censimenti permanenti, coerentemente con le politiche di sviluppo europee e con il programma di modernizzazione dell’Istat, è estesa a tutte le aree tematiche: popolazione e abitazioni, imprese, istituzioni non profit e istituzioni pubbliche e agricoltura.

A differenza dei censimenti del passato, i censimenti permanenti coinvolgono di volta in volta solo campioni rappresentativi di imprese e istituzioni. Tuttavia, la restituzione al Paese dei dati ottenuti è di tipo censuario, quindi riferibile all’intero campo d’osservazione.

Grazie all’integrazione di fonti amministrative con rilevazioni campionarie, infatti, è possibile garantire l’esaustività, l’aumento della quantità e qualità dell’offerta informativa, il contenimento del fastidio statistico su cittadini e operatori economici e la riduzione dei costi complessivi.

I Presidenti Istat

Il Presidente dell’Istituto nazionale di statistica è nominato con decreto del Presidente della Repubblica su proposta del Presidente del Consiglio, previa deliberazione del Consiglio dei ministri. È scelto fra i professori ordinari di materie statistiche, economiche e affini; la sua carica dura quattro anni e può essere rinnovata una sola volta.
È il rappresentante legale dell’Istituto per le questioni di carattere generale, sovrintende all’andamento dell’Istat e ne assicura il coordinamento tecnico-scientifico. Cura i rapporti istituzionali e con le organizzazioni internazionali. Verifica l’attuazione degli indirizzi espressi dal Consiglio, cui riferisce periodicamente.

I Presidenti dell’Istat

(dal 1926 al 1989 Istituto Centrale di Statistica, poi Istituto Nazionale di Statistica)

  • Corrado Gini (Motta di Livenza 1884 – Roma 1965), statistico, sociologo, docente universitario, in carica dal 1926 al 1932
  • Franco Rodolfo Savorgnan (Trieste 1879 – Roma 1963), statistico, sociologo, docente universitario, in carica dal 1932 al 1943
  • Alberto Canaletti Gaudenti (Sirolo 1887 – Roma 1966), statistico, docente universitario, politico, Senatore, Consigliere di Stato, in carica dal 29/03/1945 al 1949
  • Lanfranco Maroi (Avellino 1889 – Roma 1974), economista, statistico, docente universitario, in carica dal 31/07/1949 al 1961
  • Giuseppe De Meo (Roma 1906 – Roma 1996), economista, statistico, docente universitario, in carica dal 1961 al 1980
  • Guido Maria Rey (Bologna 1936), economista, statistico, docente universitario, in carica dal 1980 al 1993)
  • Alberto Zuliani (Roma 1940), statistico, docente universitario, in carica dal 05/1993 al 2001
  • Luigi Biggeri (Bibbiena 1939), economista, statistico, docente universitario, in carica dal 2001 al 2009
  • Enrico Giovannini (Roma 1957), economista, statistico, docente universitario, Ministro del lavoro, in carica dal 04/08/2009 al 28/04/2013
  • Antonio Golini (Catanzaro 1937), statistico, docente universitario, in carica dal 13 giugno 2013 al 2014
  • Giorgio Alleva (Roma 1955), economista, statistico, docente universitario, in carica dal 2014 al 2018
  • Maurizio Franzini (Roma 1950), economista, docente universitario, in carica facente funzioni dal 08/2018 al 03/02/2019
  • Gian Carlo Blangiardo (Arona 1948), economista, statistico, docente universitario, in carica dal 4/02/2019 al 21/03/2023
  • Francesco Maria Chelli (1959), statistico, docente universitario, in carica facente funzioni dal 15/05/2023 al 05/2024 – Presidente dal 30/05/2024

Approfondisci le biografie, le attività, le pubblicazioni dei Presidenti

I fondi presenti nell’Archivio storico

L’Archivio storico è stato istituito nel 2001. Conserva le principali tipologie di documenti prodotti dall’Istituto: atti ufficiali e amministrativi, studi metodologici e ricerche, modelli di questionari, analisi statistiche, materiale preparatorio di indagini, relazioni e analisi progettuali di organi collegiali, brochure e comunicati stampa.
Per costituire l’Archivio storico si è innanzitutto provveduto alla raccolta di tutto il materiale documentario prodotto dall’Istat, ma anche della documentazione ancora esistente precedentemente prodotta dalla Direzione generale di statistica del Ministero Agricoltura, Industria e Commercio, poi confluita nell’Istituto nel 1926.
L’intervento di schedatura ha interessato quindi la documentazione archivistica dell’Istituto attinente il periodo compreso dalle origini dell’attività fino al 2002.

La raccolta dei dati è stata effettuata tenendo in considerazione la tipologia e la modalità di conservazione del materiale esaminato: ad esempio per i mandati di pagamento e per gli ordini di riscossione è stata sufficiente la schedatura delle unità di conservazione, che contengono al loro interno i singoli documenti ordinati per anno e numero di emissione. In altre serie invece si è ritenuto opportuno procedere ad una schedatura più analitica, effettuando la descrizione dei singoli fascicoli o di gruppi di carte.

Dallo studio delle carte, è emerso che la documentazione Istat è stata organizzata secondo due precedenti sistemi di classificazione, uno in vigore presumibilmente dalle origini dell’Istituto fino alla fine del 1946 ed un altro entrato in vigore il 1° gennaio 1947, applicato fino all’introduzione del nuovo sistema nel 1956.

Il lavoro di ricostruzione e di ordinamento delle serie ha condotto all’individuazione di due grandi articolazioni nelle quali risultava organizzato l’archivio generale:

  • una raccolta di carte (sia in originale sia in copia) ordinata secondo un titolario per materia e per ente, che testimonia l’attività dell’Istituto nella sua totalità e interezza, indipendentemente dalle partizioni interne di competenza, chiamato Archivio Centrale;
  • una raccolta di carte organizzate in fondi corrispondenti ai vari uffici produttori, strutturate in serie secondo criteri fissati dai singoli uffici e funzionali all’espletamento dei loro compiti, chiamati Archivi Locali.

Esisteva quindi un duplice e parallelo sistema di raccolta e conservazione delle carte: la documentazione relativa ad una pratica si potrebbe anche trovare conservata (almeno in alcune sue parti) in entrambe le partizioni.

La nuova organizzazione dell’archivio dal 1956 ha avuto come effetto lo smembramento di alcune serie già esistenti, che sono state ricondotte alla sistemazione suggerita dal nuovo titolario.
E’ stato rinvenuto anche un prospetto comparativo tra il titolari del 1947 e il precedente; se quindi si è persa l’organizzazione originaria di alcune serie, in particolar modo di quelle più antiche, è però possibile tracciarne almeno virtualmente la struttura attraverso questo stesso prospetto.
Parte della documentazione precedente al 1956 non era stata compresa nella nuova organizzazione: questi fascicoli sono stati collocati all’interno delle serie dei complessi documentari afferenti agli archivi locali.

Prosegui la lettura, approfondisci l'”Articolazione dell’Archivio storico“.

Consulta le schede dei fondi nell’Archivio Storico Multimediale Istat

This site is registered on wpml.org as a development site. Switch to a production site key to remove this banner.